ol CONDOR dela MORLA prima del CEMENTO di PORTA SUD

Segnalata presenza de “u CONDOR dela MORLA“, per altre specie avifauinistiche e florovivaistiche cospicuamente presenti bacino agrourbano e riforestato in centro a Bergamo spacciato per area dismessa dai cementificatori di Porta Sud, Comune, Regione e fra poco lo Stato coi fondi pubblici Recovery Fund di indegno sfruttamento epidemia Covid.

Peraltro laddove da poco vi hanno trasferito con buonapace di Parco Ovest (risolte le contestazioni spostando dove non c’è chi si possa tutelare o prendere cura del territorio non solo quello dietro casa, al momento….sindrome di nimby come paventava qualcuno?) l’aumento volumetrico di iniziativa immobiliare Ferretti su area ex Italcementi Hildelberg in fianco al verde agricolo di via Tommaseo oggetto anch’esso di ingiustificabili trasformazioni edilizie speculative spacciate per riqualificazione della città.

Quella della Città della Cultura del CEMENTO che fa invidia pure ai bresciani, i quali verranno a renderci gli onori mentre loro con metropolitana (che a Bergamo per servire Città Alta hanno tolto dalle previsioni urbanistiche principali collo scopo di indurre gli esercenti a trasferire gli esercizi commerciali dal centro alla deturpante nuova stazione, dopo averla appena rifatta ) e tutela acque storiche restano sempre un passo avanti.

Qui invece coprono la medievale Roggia Nuova (angolo ovest confinante parcheggi ex gasometro anch’esso appena inaugurato ma da coprire di palazzi) oltre a non riscoprire la Guidana cementificano a ridosso della Morla proprio al posto dell’area riforestata dove si appollaiano i Condor, le beccacce le gazze ladre, mentre domani sugli alberelli degli attici dei palazzoni a firma archistar miglioreranno la qualità ambientale aggiungendo le gabbiette per gli allocchi autoctoni.

Libertà di conoscenza per verificare se questo luogo censurato dai media, salvo un meritorio reportage dall’esterno di Seilatv, e misconosciuto (specie da chi non vuol vedere di persona) se meriti tutela e promozione ambientale e paesistica; invece che affarismi immobiliari spacciati per Rigenerazione Urbana colle approvazioni dei sedicenti partiti ambientalisti (tutti solidali per un miliardino di affari immobiliari) e tutori di identità e storia, ma per il vero in totale e inusitato consumo di suolo pubblico trattenuto da decenni di inutilizzo da RFI che sgombera orti sociali e trancia vegetazione con avifauna presente: www.paugemportasud.it PaugemportasudVerdeforestaexbinari20210808 07CondorMappe
Link video
https://youtu.be/qyGKV98jgMU

L’aggiornata videodocumentazione del sedime riforestatosi spontaneamente, e poi fanno i convegni per la riforestazione urbana e gli orticelli sociali acchiappavoti preelettorali, assieme al verde rigeneratosi con la sua enorme ricchezza di biodiversità nonostante i tagli a spese pubbliche dei palazzinari di RFI (Rete Ferroviaria Italiota?) che col Comune alla faccia dell’impegno al non consumo di suolo (salvo dove interessava colle varianti di PGT prima di rifarlo ormai senza valenza effettiva e propagandare partecipatismo) cercano pure di giustificare l’edilizia speculativa col pretesto delle infondate migliorie intermodali e l’assurda demolizione e rifacimento scuole di via Europa senza che gli stessi istituti ed enti competenti, non certo il Comune, siano stati nemmeno informati. poco vale se poi il Comune in separata sede va a tirare la giacchetta all’amico Ministro per far passare a Roma il progetto nuovo Campus all’americanata che serve solo per giustificare di interesse pubblico l’aggregato urbanistico con la parte di edilizia speculativa e antipaesistica e antistorica sul verde agrourbano plurisecolare nonostante qualche binario per nulla invasivo o disturbante anzi ormai aggregato al verde florido.

La Playlist https://www.youtube.com/playlist?list=PLkE5Bfz9un_J0SnLaWQGHvUGsrDmb-fxx

mostra come il verde ricresce nonostante i tagli di RFI , vedasi i filmati precedenti, dopo gli sgomberi di chi gestiva a costo zero il verde e faceva almeno fruttare il sito da decenni, e prima pregiato fondo agrario a servizio del Conventino, i cui eredi/successori avrebbero anche l’onere morale e curiale di difenderne storia e uso per la collettività dopo la parentesi ferroviaria.

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