Presidio Agrourbano

Come un ganglo di verde che si addentra nel tessuto edificato appare la lettura reale dal sito e dalla documentazione storica, che merita approfondimento e non superficiale strumentalizzazione di toponimi o denominazioni ad effetto come le citazioni generiche dei corpi santi (per edificarci sopra peraltro) la dotazione agraria e naturalistica, con la rete dei canali storici e sistemi irrigui plurisecolari, roggia Guidana, Vasi della Maddalena, roggia nuova ecc., va considerato questo ambito della città che offre, non a caso un cono visuale continuo che su tutta via Gavazzeni (prima strada per Boccaleone lungo la Guidana da riscoprire) che la Villa Sottocasa progettata da Simone Elia forse ad inizio ottocento scelto proprio in quel sito dato il mirabile centro ottico sull’arco del profilo fra la Cappella di San Vigilio e La Rocca, di cui per suggestione si ipotizza un riflesso nello specchio d’acqua di rinaturalizzazione delle sponde del Morla (anche a bosco prima della ferrovia, anziché cementificarle ai lati come da progetto di Porta Sud).

Costituisce un mirabile percorso percettivo che connota la caratteristica identitaria del luogo peraltro vivo e correlato fra complessi scolastici nel verde, i quali che non necessitano affatto di rifacimenti o sistemazioni particolari tali da essere previsti (in dispregio di tutte le programmazioni specifiche ed attività di continuo miglioramento ed efficientamento specifici) in demolizione da Porta Sud per rifarsi a un massivo ed estraniante campus all’americana avulso dal sistema e dalle relazioni territoriali italiane.

Semmai è all’estero che hanno preso a modello il sistema plurale di formazione ed applicazione scuola lavoro che dal medioevo al Conventino colle scuole per ragazze orfani, al Patronato san Vincenzo, all’Esperia (appena recuperato splendido Museo didattico sarebbe da abbattere secondo Porta Sud) e via via al Pesenti al Quarenghi, al Natta all’alberghiero Galli, sono un’eccellenza di pluralismi formativi e didattici.

Nulla toglie che si possano sviluppare alcuni servizi comuni ulteriori se ben giustapposti senza ulteriore consumo di suolo, ma prima di pensare di abbatterli per accorparli in un moloch cementizio a lato di un asse di penetrazione intensivo come è previsto incongruamente da Porta Sud, occorre valutare e verificare come si deve.

Risulta ancora significativa e produttiva tutta la trama di verde agricola compreso elementi storici significativi in abbandono, tali da poter fornire quelle tanto decantate ma qui non riconosciute azioni di produzione agraria urbana di qualità e vicinanza in continuità con le aree rimaste verdi fra l’edificato.

Una potenzialità anche produttiva ed occupazionale, anche di ricerca con le presenti finalità formativo-applicative insediate che riguarda tutto il settore dai binari, di fatto presidio orticolo sociale maggiore di Bergamo che i proponitori di Porta Sud tendono a non riconoscere forse per farli scomparire senza notorietà, di tutto rispetto anche considerata la possibile connessione sotto la circonvallazione di ripristino della continuità col sistema agrario di Campagnola Boccaleone.

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